macchie irregolari
raggiera sospesa
stordiscono rinnovando
il ciclo degli errori
Trascino i segni invisibili
mascherando l’inconsuetudine
la banale sofferenza
e a margine tra domande ingannevoli
respiro l’amara consolazione
Doveva essere diversa
la porta che chiudendosi
ha lasciato un sordo rumore
un vuoto nell’aria
e un ultimo dubbio
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